La patristica greca: Clemente, Alessandrino, Origine, Giovanni Crisostomo

I maggiori padri della Chiesa alcuni scrivono in greco e sono attivi nella parte orientale dell'impero romano: il loro scopo è stabilire un corretto rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiarire aspetti geologici del Cristianesimo, fornire precise indicazioni educative. Il recupero dei pensatori Greci è importante per attirare verso il cristianesimo gli appartenente delle classi colte.
Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino, che dirige il Didaskaleion, scrivi due opere "Il protrettico" e "il pedagogo", nei quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca con intento di difesa e affermazione della nuova religione cristiana.
Clemente ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla Divina chiedendoti comunque ad ammettere l'esistenza di un unico Dio.
Nel pedagogo Cristo compare quale pedagogo dell'umanità, in quest'opera la tensione dell'educazione si riferisce ad ogni aspetto della crescita individuale dell'affermazione al comportamento pratico.
Il successore di Clemente alla guida della scuola di Alessandra è Origene, il quale prosegue il tentativo di conciliazione. Secondo lui è il messaggio Divino a porsi come educatore dell'umanità perché la conoscenza è l'incontro tra la libertà divina che si dona e la libertà umana che si accoglie. Lo scopo dell'educazione Cristiana e favorire ritorno a Dio, infatti secondo Origene le anime esistenti dall'inizio dei tempi hanno usato il libero arbitrio per allontanarsi da Dio, solo l'anima di

Cristo è rimasta unita al verbo Divino.
Fra più i grandi educatori della patristica Greca va ricordato anche Giovanni Crisostomo autore dell'opera Della vuota Gloria e dell'Educazione dei figli nella quale egli Considera la formazione etica una proprietà dell'educazione Cristiana rispetto agli studi umanistico-letterali.

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