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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

La sapienza divina

San  Giovanni Crisostomo, il maggiore degli oratori cristiani, ha lasciato queste indicazioni per l'educazione Cristiana di figli e figlie da parte del padre e della madre I padri devono impegnarsi nell'educare i figli nella disciplina e nella ammonizione del Signore. Se fin da piccoli i figli vengono educati a contenersi nei giusti limiti non ci sarà bisogno di ulteriori fatiche in seguito poiché l'abitudine farà loro da legge. Non bisogna permettere ai figli atti piacevoli e insieme dannosi. Per voler lasciare il proprio figlio ricco bisogna insegnargli a essere buono, poiche in tal mondo esci sarà capace di accrescere il patrimonio. Alle madri suggerisce di prendersi molta cura delle figlie, insegnandogli a essere brave casalinghe, ad avere pietà, a essere modeste.

il nome della rosa

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Nel novembre del 1327 arriva in una ricca abbazia benedettina del Nord Italia un frate francescano  Guglielmo da Baskerville. È accompagnato dal giovane novizio Adso e deve svolgere un delicato incarico: favorire i contatti fra gli alti esponenti degli ordini religiosi per ricomporre la frattura fra papato e impero, sostenitore dei francescani. Nell’abbazia avviene una serie di misteriosi delitti. La causa di queste morti viene chiarita solo nell’ultimo giorno, dopo laboriose e difficili indagini da parte del francescano.Tutti i delitti girano intorno a un libro scritto in greco di Aristotele che parla della commedia, che viene avvelenato e chiunque lo legga muore. all'interno del film sono presenti molti riferimenti all'educazione nel medioevo e per  l'ostilità verso i testi classici.

l'educazione nell'islam

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Le raccomandazioni e i divieti del Corano  sono destinati al bambino responsabile o all'adulto responsabile del bambino. L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano. Il bambino impara che esiste una vita dopo la morte e che riceverà un premio o una punizione secondo la condotta tenuta nella  vita terrena. L'educazione è dunque contraddistinta dal bisogno di trasmettere i valori del corano.

maometto e l'islam

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La nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, il quale ricevette una rivelazione da Dio. Il messaggio divino è contenuto nel Corano, il libro sacro per i mussulmani. Maometto ritiene di essere l'unico profeta, di essere davanti a Dio o a qualunque altra figura.   Maometto trasmette oralmente il contenuto del Corano. Il Corano contiene precetti sulla società islamica e fissa gli obbiettivi fondamentali di un credente musulmano, i cos ì detti 5 pilastri dell'islam: la testimonianza di fede; le cinque preghiere quotidiane; il pagamento di un imposta coranica; il pellegrinaggio alla Mecca; il digiuno nel mese del Ramadan.

il mondo arabo preislamico

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La civiltà araba si sviluppò  con il profeta Maometto come promotore e fondatore dell'islam. In questa civiltà tradizioni, conoscenze e costumi venivano trasmessi oralmente. I poemi pre islamici hanno anche un carattere pedagogico: essi infatti trasmettono ai ragazzi valori come ospitalità, generosità, carità e amore per gli animali. In una Mu'allaquat, cioè una raccolta di poesia, viene infatti descritta una cammella come essere prezioso.

l'educazione cavalleresca

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 L'educazione cavalleresca è la prima forma di educazione laica che si focalizza sull' ideale cavalleresco. Importante è il poema della Chanson de Roland. La formazione dei giovani aristocratici avviene all'interno della famiglia dove imparano a leggere i testi sacri e a scrivere. Al futuro cavaliere vengono insegnati lealtà e fedeltà per prendersi cura dei deboli e difendere la Chiesa. A questo punto virtù morali e cristiana, insieme alla cortesia, sono fondamentali per il cavaliere . Già dal VIII secolo la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura: l'investitura, nella quale il neo cavaliere viene battuto sulla spalla con una spada. La formazione cavalleresca inizia presto: a sette anni il ragazzo viene affidato al paggio; a quattordici anni viene inviato come scudiero in un castello; a ventun anni diventa un cavaliere.

Gregorio magno

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Il problema della formazione dei sacerdoti e dei fedeli sono al centro delle opere di Gregorio Magno che dopo essere stato nominato Papa ricorda ai suoi vescovo di perseguire la formazione religiosa del popolo attraverso la predicazione. Per aiutare il popolo ricorre alle immagini a fini didattici.

Severino Boezio

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Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio, per questo motivo scrive una serie di opere dedicate a ciascuna delle discipline delle arti liberali. Boezio vuole fornire una conoscenza della verità del mondo, per spingere l'allievo a comprendere le regole che presiedono l'armonia del cosmo, e quindi rivolge la sua attenzione alle arti del trivio ( grammatica, dialettica e retorica ) La dialettica si articola in tre fasi che corrispondono a tre diversi momenti del percorso formativo 1. Lo studio della parola, del suono e del significato 2. Lo studio del valore logico della parola 3. Lo studio della proposizione

Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

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    Dopo l'editto di Costantino, e quello di Tessalonica la Chiesa assume un ruolo fondamentale nella cultura del tempo ma soprattutto nell'educazione dei giovani. Durante le invasioni barbariche l'istituzioni dell'impero e quelle scolastiche crollano. A questo punto sono le chiese locali a costituire punti di Fra le forme dal valore pedagogico profondo vi è il monachesimo che è un imitazione di Cristo ( vita in povertà, votata al sacrificio, alla preghiera per essere degni di dio ) Dapprima il movimento era diffuso solo in Oriente, col tempo si diffonde in Occidente soprattutto grazie a Benedetto da Norcia che fonda il primo monastero (529 ) a Montecassino. Nei monasteri si pratica il lavoro manuale e l'impegno quotidiano per sottrarre i monaci all'ozio.  I monasteri diventano anche luoghi di cultura poiché i monaci trascrivono testi non solo religiosi ma anche dei classici. Un altro rappresentante è Marco Aurelio Cassiodoro, uomo di alta formazione cult

la scuola nell'islam

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Oltre al Corano, l'educazione richiama alla Sunna, testo che riporta parole e azioni di Maometto. Il credente ha il dovere di istruirsi e  di istruire. Istruzione primaria : le scuole elementari esistono gia dal periodo preislamico. Nella scuola coranica si cura l'educazione dei maschi nelle moschee finché non vengono creati appositi locali. Prima di tutto bisognava memorizzare il Corano, e insieme alla grammatica veniva insegnato anche il calcolo dopo di che il bambino viene introdotto alle tradizioni. Istruzione secondaria :  si imparano le abilità manuali e le competenze specifiche, ma anche letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio, artigianato, ecc. istruzione superiore :  riservata ai maschi di alto ceto, impartita nelle moschee e poi in un collegio nel quale convivono studenti e insegnanti. Si studia teologia, scienza coranica, filosofia, metrica, retorica, logica. Gli studenti vengono introdotti alla conoscenza del sufismo, una corrente

Sant' Agostino e il "maestro interiore"

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Una posizione di apertura a sapere pagano è quella di Agostino il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici possono essere utili se inseriti in una prospettiva Cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede infatti delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse. Agostino Nella sua opera pedagogica "il maestro" affronta le questioni fondamentali del suo pensiero educativo. Il maestro attraverso linguaggio può soltanto si morale l'allievo a ricercare la verità dentro se stesso, il maestro interiore, il verbo divino. Anche se la conoscenza deriva dal illuminazione interiore le parole del maestro non sono inutili. L'azione del maestro umano è maieutica, infatti l'autoeducazione riceve comunque una spinta dall'esterno. In definitiva per Agostino all'educazione un processo del quale l'allievo è attivo protagonista dà anche molta importanza al suo ruolo, ritiene che ogni nazion

Patristica Latina dei secoli siccessivi: San Gerolamo e Sant' Ambrogio

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San Girolamo, a cui si deve la Vulgata, manifesta ancora un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico, insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia compito fino a quel momento assegnate genitori. In questo frangente sottolinea il ruolo della m adre come prima educatrice delle figlie. Queste devono essere indirizzate verso la preghiera e la conservazione della purezza, Gerolamo consiglia anche la penitenza e la modificazione psicologica e fisica. Lo stesso avvicinamento alle scritture sacre dovrà avvenire attraverso il lavoro, in particolare le attività femminili. Gerolamo da una particolare attenzione Per l'educazione femminile ma in chiave esclusivamente morale e religiosa. Anche Sant'Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura Pagana, tuttavia non esita a trattare spunti dal "de officiis" di di Cicerone per la stesura della propria opera "i doveri dei sacerdoti". Agli exempla, tratti dalla mitologia della storia

I primi apologisti della Patristica Latina: Minucio Felice e Tertulliano contro la cultura pagana

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La patristica latina presente inizialmente accenti molto  diversi nei confronti della Filosofia Pagana, infatti i padri latini che non sono molto attratti dalla filosofia, se pure se ne occupano, lo fanno senza sviluppare idee originali. D'altra parte la loro formazione è più di carattere giuridico-teorico. In questo contesto il primo scritto apologetico a favore dei cristiani e il dialogo Ottavio, dell'avvocato Romano Minucio Felice, che però allo stesso tempo ha lasciato duri attacchi contro I filosofi greci di fatto essi sono per lui "corrotti maestri di corruzione". Una posizione ancora più estrema è quella dello scrittore latino Tertulliano secondo il quale è la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiungere la verità. Nella sua opera intitolata "Apologetico" nega ogni possibile somiglianza tra filosofia e cristianesimo. L'insegnamento di Tertulliano spinge a cercare il Signore con la semplicità del cuore: la fede rende inutile il ricorso

La patristica greca: Clemente, Alessandrino, Origine, Giovanni Crisostomo

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I maggiori padri della Chiesa alcuni scrivono in greco e sono attivi nella parte orientale dell'impero romano: il loro scopo è stabilire un corretto rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiarire aspetti geologici del Cristianesimo, fornire precise indicazioni educative. Il recupero dei pensatori Greci è importante per attirare verso il cristianesimo gli appartenente delle classi colte. Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino, che dirige il Didaskaleion, scrivi due opere "Il protrettico" e "il pedagogo", nei quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca con intento di difesa e affermazione della nuova religione cristiana. Clemente ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla Divina chiedendoti comunque ad ammettere l'esistenza di un unico Dio. Nel pedagogo Cristo compare quale pedagogo dell'umanità, in quest'opera la tensione dell'educazione si riferisce ad ogni aspetto della crescita indiv

Cristianesimo e filosofia

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Ben presto dopo la sua comparsa il cristianesimo dovette affrontare una doppia sfida: dall'esterno, accusato dalla società e dalle culture pagane di essere pericolosa per la stabilità politica ed economica dell'impero, dall'altra, interna, a causa delle diverse interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. Ad impegnarsi in queste sfide furono i padri apologisti. Già nel II secolo dopo Cristo compaiono le prime scuole cristiane che, oltre alla dottrina Cristiana insegnano anche elementi di filosofia greca. I primi maestri cristiani vengono chiamati Didaskaloi. Una delle prime scuole sorge nel 190 ad Alessandria d'Egitto e viene chiamata Didaskaleion: alcuni storici la fanno risalire addirittura a San Marco Evangelista e si pensa che all'interno operassero Panteno, Clemente, Alessandrino e Origene. Sull'attività tenute nella scuola di Alessandria non ci sono molti documenti, si pensa si tenessero conferenze sui temi religiosi e a carattere apologetico, veni

La prima educazione Cristiana e l'importanza dei fanciulli

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Nei primi secoli l'educazione Cristiana è basata sul rapporto personale che ricorda l'azione degli Apostoli portata avanti dai Padri Apostolici. Dal secondo secolo operano anche i cosiddetti padri apologisti (dal greco "difesa") in risposta agli attacchi dei pagani che vedevano nel cristianesimo una religione sovversiva e pericolosa per la stabilità dell'impero. Per il cristianesimo l'educazione è rivolto a tutti senza differenze di sesso, di appartenenza etnica, di condizione sociale e di capacità intellettuale. Infatti quello Cristiano è messaggio universale, attraverso il rinnovamento interiore vuole condurre alla salvezza dell'anima. Il messaggio che l'educatore trasmette è incentrato sull'amore per gli altri riflesso dell'amore per Dio, poiché però questo concetto non è facile gli uomini e necessaria una guida, rappresentata da Cristo, dagli Apostoli e dei sacerdoti. Anche la concezione dell'infanzia muta sensibilmente per Cristo

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima

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Gli ultimi secoli dell'impero romano acquista importanza una nuova religione: il cristianesimo. Cristianesimo è una religione periferica ma conquista lo stesso tutto l'impero. Dopo una prima fase di persecuzione viene riconosciuta ai Cristiani la libertà di culto (editto di Costantino) gli anni dopo diventa religione ufficiale dell'impero (editto di tessalonica) Dopo la caduta dell'impero romano cresce l'importanza della chiesa cristiana che cerca di conservare le strutture amministrative dello Stato. I cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica, infatti Cristo è detto "il maestro" e predica "la buona novella". I primi strumenti di educazione Cristiana sono i vangeli, incentrati sulla figura di Cristo e del suo esempio. Cristo insegnava attraverso esempi concreti e usava principalmente la parabola, un racconto didascalico che ricorre esempi concreti .